Siamo alle solite. L’arte paga il prezzo più alto nella lotta tra giovani attivisti ambientali e istituzioni.
Lottare contro i cambiamenti climatici può andare bene ma se viene fatto con criterio. Le opere d’arte non hanno nessuna colpa, sono pezzi della nostra storia e ci ricordano la vita e la cultura di un tempo, ci fanno vedere come i grandi maestri vedevano il mondo della loro epoca.
L’arte non deve essere usata come capro espiatorio, come un modo per rendere nota a tutti la propria frustrazione per il clima che cambia. L’arte può essere nostra alleata nella lotta ai cambiamenti climatici, può dimostrare quante meraviglie del passato rischiano di scomparire se non facciamo in fretta.
Prenderla con le opere d’arte, con i grandi maestri del passato vuole dire non capire il grande potenziale che l’arte ha se solo ci pensiamo, il grande potere che ha su chi la guarda e la ammira nei musei o nelle mostre, vuole dire sminuire il ruolo che l’arte ha avuto e ha ancora, vuole dire ignorare gli insegnamenti importanti che i grandi maestri hanno voluto donarci attraverso le loro opere.
Leggere l’ennesimo articolo di attacchi all’arte fa male, molto male. Senza quelle opere il nostro mondo sarebbe più triste, più cupo, più triste. Non bisogna fare molti sforzi per vedere sono tristi, che enorme senso di vuoto hanno le persone che per vari motivi non hanno accesso a mostre e musei, non possono godere di opere splendide che ormai fanno parte della nostra storia, della nostra vita.
L’arte va preservata e curata, non danneggiata.
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