Pericolo Brexit e caos immigrazione: è la fine dell’Unione Europea?

UE

Tra il caos nella gestione della marea umana dei rifugiati con il pericolo concreto della fine del Trattato di Shengen, la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione e molti Paesi che innalzano muri e barriere ai loro confini per l’Unione Europea questo febbraio 2016 è proprio un brutto momento.

In questi giorni a Bruxelles si sta discutendo di come venire incontro alle esigenze del Regno Unito senza che questo metta in discussione i pilastri portanti dell’Europa Unita e di come fronteggiare l’emergenza immigrazione che dilaga sempre di più in tutto il continente. Fino ad oggi i capi di Stato e di governo dei ventotto Stati membri non sono stati capaci di parlare con una sola voce chiara e di trovare soluzioni concrete per aiutare chi ha davvero bisogno della protezione internazionale perché scappa dalle zone di guerra e respingere chi invece lascia il proprio Paese solo per cercare fortuna all’estero.

I problemi da affrontare sono tanti, ma per adesso non si è andati oltre alle parole di rito e alle promesse: è evidente che così non si può andare avanti. Alcuni Paesi dell’Europa dell’est hanno chiesto aiuto più volte, ma non hanno ricevuto risposte e quindi hanno deciso di innalzare muri e barriere ai confini per limitare l’afflusso di profughi; in questi giorni anche l’Austria ha deciso di ripristinare i controlli ai valichi di frontiera- anche al Brennero- e di innalzare una recinzione di filo spinato.

Per quanto riguarda la Brexit la questione è più complessa, ma anche in questo caso occorrerà valutare bene i pro e i contro di una possibile uscita della Gran Bretagna dall’Unione: si potrebbe creare un pericoloso effetto domino che potrebbe anche portare alla fine dell’Europa unita. Certo è che fino a quando le istituzioni di Bruxelles non sapranno parlare con una sola voce e avanzare proposte concrete per risolvere i problemi anche ad altri Stati, non solo al Regno Unito, potrebbe venire la voglia di abbandonare il progetto europeo.

Sapranno le istituzioni europee rendersi degne della fiducia riposta in loro e nel loro operato dall’intero continente?

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