Il Premio Sakharov 2016 è andato a due donne forti e coraggiose, le attiviste per i diritti umani di etnia yazida Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar.
Le due donne di etnia yazida sono state rapite dagli uomini in nero del sedicente Califfato dal loro villaggio in Iraq e da allor la loro vita è diventata un vero inferno fatto di torture e abusi di ogni genere; le donne sono state usate come schiave sessuali dai miliziani islmasti e poi vendute ad altri come se fossero solo degli oggetti senza diritti.
La comunità degli yazidi, e in particolare le donne, sono entrate da subito nel mirino del sedicente Stato islamico perchè gli yazidi sono un gruppo unito e molto coeso, fatto di persone forti e indipendenti che non si piegano a chi vuole imporsi su di loro con la forza. Il fatto che gli yazidi siano in maggiornaza cristiani è quello che fa più infuriare gli islamisti che vorrebero imporre su tutti gli altri la loro interpretazione fuorviante e violenta dell’Islam, ma gli yazidi non si sono mai arresi e anche oggi continuano a combattere per mantenere nitatte e inalterate la loro cultura e le loro tradizioni che si tramandano di generazione in generazione da secoli.
Nadia e Lamiya hanno dimostrato una incredibile voglia di vivere e di denunciare tutto quello che i miliziani islamisti hanno fatto a loro e al loro fiero popolo perchè simili atrocità non si ripetano mai più. Il Premio Sakharov è un importante riconoscimento che non poteva che esser affidato a due donne dolci e molto forti allo stesso tempo come Nadia e Lamiya che parlano di tuti gli abusi che hanno subito e mostrano isegni che anocra rimangono sul loro corpo come sprone a tute le donne perchè non ci siano mai più donne schiave, ma solo donne libere e fiere.