Smentendo tutti i pronostici fatti dai giornali e dai sondaggisti, Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti ed è diventato a tutti gli effetti il 45 esimo Presidente, l’uomo più potente del mondo, dalle cui decisioni dipendono le sorti di milioni di persone.
I primi giorni dopo la vittoria sono quelli decisivi per capire come il nuovo Presidente intende impostare il suo programma politico per i prossimi quattro anni, e dalle prima indiscrezioni pare che i progetti di Trump per la politica estera statunitense siano improntati soprattutto ad una nuova intesa con Putin per sconfiggere il terrorismo internazionale.
Il magnate di New York non ha mai fatto mistero della sua ammirazione per la politica estera del Presidente russo e ha sempre pensato che le sanzioni imposte a Mosca dalle Nazioni Unite fossero sbagliate, anche perché in ogni caso la Russia resta sempre l’unico vero partner internazionale che può mettere in campo una forza tale da distruggere l’ISIS per sempre e risolvere l’intricata situazione siriana. Se le relazioni con Mosca miglioreranno non saranno solo gli Stati Uniti a beneficiarne, ma tutto il mondo occidentale, soprattutto le aziende che potranno continuare a vendere i loro prodotti nell’immenso mercato russo.
Trump invece vuole smantellare l’accordo sul nucleare iraniano firmato solo poco tempo fa da Obama insieme all’Unione Europea con i rappresentanti del governo di Teheran; non si può dire che in questi mesi gli iraniani siano stati collaborativi con gli ispettori internazionali e il sospetto di Trump che a Teheran stiano costruendo segretamente armi di distruzione di massa forse non è del tutto infondato.
Una grande incognita sono i nuovi rapporti tra Stati Uniti e Cina: durante la campagna elettorale Trump ha detto di volere imporre nuovi dazi sulle merci cinesi che entrano negli Stati Uniti e ha accusato Pechino di mantenere artificialmente basso il valore della moneta per praticare concorrenza sleale. Oggi, dopo l’elezione di Trump, non sembra che i cinesi siano preoccupati, e anzi pare che sia gli Stati Uniti che la Cina siano intenzionati ad inaugurare una nuova era di reciproca collaborazione e cooperazione.
Il Paese che più teme le azioni di Trump è il Messico: il nuovo Presidente ha promesso tolleranza zero per gli immigrati illegali e ha detto che sarà costruito un muro al confine per impedire ai cittadini messicani di entrare senza autorizzazione in territorio statunitense.
Nel suo primo discorso da Presidente Trump è stato molto diplomatico e ha detto che sotto la sua guida gli Stati Uniti sono pronti a collaborare con chiunque lo voglia e si spera che questa sia la svolta verso un mondo migliore che tutti si aspettavano.