I migliori analisti di politica internazionale e anche i più grandi esperti di linguistica hanno dichiarato che siamo ufficialmente entrati nell’epoca della post verità: informazioni date al grande pubblico su Internet e sui social network in grado di manipolare la realtà e in qualche caso fare passare notizie false come vere. Particolarmente calzante è la definizione di post verità data dal famoso Oxford Dictionary: il termine post verità denota o si riferisce a circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli a emozioni e credenze personali nel formare l’opinione pubblica.
Durante la campagna elettorale negli Stati Uniti questo fenomeno è stato particolarmente evidente perché per la prima volta nella storia le notizie false sono state visionate e cliccate dagli utenti di Internet molto di più rispetto alla notizie vere date dalle fonti ufficiali. Oggi il 44% della popolazione mondiale si informa sui social network come Facebook e Twitter ed è abbastanza normale che una notizia gonfiata per farla apparire più sensazionale sia più letta perché attira l’attenzione degli utenti molto di più rispetto ad una notizia vera ma molto meno straordinaria.
Il mondo odierno fatto di link, mi piace e condivisioni è molto permeabile alle notizie talmente strane da sembrare quasi vere, tanto che esistono veri e propri think tank di professionisti e spin doctors che confezionano ad arte notizie false da postare sui social: inutile dire che sono proprio queste le notizie più lette e apprezzate dagli utenti. In fin dei conti si può dire che sono proprio gli stessi media tradizionali che diffondono la post verità in rete e si crea un circolo vizioso in cui una piccola bugia con il tam tam di milioni di utenti del web si ingigantisce fino a diventare una notizia nuova che travisa la realtà e la manipola.
Alla fine gli stessi social diventano enormi camere dell’eco in cui ogni utente sceglie le notizie in base ai propri interessi finendo per informarsi in modo parziale solo su siti che riflettono la propria opinione personale: nessuno si salva dalla post verità.
L’imparzialità nell’informazione – semplicemente – non esiste. Il fatto che ci si “abbeveri” solo da siti che riflettono la propria visione del mondo non significa che non ci si informi bene. Tutto dipende dall’autorevolezza di chi diffonde l’informazione. Ma qualcuno che si salva dalla “post-verità” c’è sicuramente…
"Mi piace""Mi piace"