Ieri sera è arrivata la notizia che gli Stati Uniti hanno lanciato la super bomba MOAB, la più potente tra gli ordigni non nucleari, su una base dell’ISIS in una remota provincia dell’Afghanistan: l’obiettivo era eliminare quanti più miliziani jihadisti possibile e distruggere i bunker sotterranei che gli islamisti usano per comunicare e scappare in caso di attacco.
La bomba pesa all’incirca 10 tonnellate ed è in grado di fare saltare in aria anche i tunnel sotterranei più rinforzati perché l’esplosivo di cui è piena riesce a penetrare anche il cemento armato più resistente non lasciando scampo ai terroristi che nei tunnel si nascondono. Al momento è la bomba non nucleare più potente in dotazione alle forze armate statunitensi, è in loro possesso dal 2003, e non era mai stata usata in combattimento, solo durante alcuni test in luoghi desertici vicini a basi militari attrezzate.
Cosa hanno voluto dimostrare gli Stati Uniti lanciando questa arma potentissima contro il sedicente Stato islamico?
- gli Stati Uniti hanno intenzione di continuare la lotta al terrorismo internazionale con ancora più vigore fino a quando anche l’ultimo jihadista non sarà sconfitto;
- gli Stati Uniti vogliono dimostrare che sono e saranno sempre la prima potenza mondiale;
- è un avvertimento alla Russia perché significa che gli Stati Uniti per bombardare gli obiettivi che ritengono strategici non hanno bisogno del consenso di nessuno, così come è avvenuto per lo strike in Siria contro Assad e ciò significa che la Russia deve smettere di sostenere il dittatore siriano come richiesto da Washington;
- è un avvertimento alla Cina, che deve impegnarsi di più per contenere la minaccia nucleare del dittatore nord coreano Kim Jong Un;
- è un avvertimento alla stessa Corea del Nord, perché il lancio della bomba fa intendere che se il regime di Pyongyang oserà colpire con qualsiasi arma gli Stati Uniti o i loro alleati deve prepararsi a pagarne le conseguenze.
Questi, in estrema sintesi, potrebbero essere alcuni dei motivi che hanno spinto Trump e i vertici militari statunitensi a lanciare la MOAB in un periodo come questo in cui la tensione internazionale è elevata e gli equilibri geopolitici mondiali sono delicatissimi.