Il 2 agosto 2017, solo due giorni fa, è arrivato l’Overshoot Day, giorno che simbolicamente ricorda che tutte le risorse naturali del pianeta per quest’anno sono finite e che quindi l’umanità sta vivendo a credito, sulle spalle delle generazioni future.
Questo giorno ogni anno arriva sempre prima e questo significa che l’umanità sta utilizzando e sprecando troppe risorse naturali e non concede al nostro pianeta il tempo di rigenerarsi secondo il consueto ritmo delle stagioni e dei cicli naturali. Molte delle risorse naturali che il nostro pianeta Terra offre vengono utilizzate male o peggio ancora sprecate e il ritmo attuale di sfruttamento del nostro pianeta azzurro non è davvero più sostenibile, e già ci sono i primi segni che ci invitano ad essere più consapevoli dei nostri consumi.
La deforestazione per fare spazio a terreni agricoli, l’agricoltura e l’allevamento troppo intensivi, i grandi sprechi d’acqua sono solo alcuni dei comportamenti che stanno portando progressivamente alla distruzione delle risorse che la nostra Terra ci offre. Coltivazioni più sostenibili e allevamenti più rispettosi degli animali, condotte idriche più efficienti e una irrigazione mirata senza sprechi potrebbero essere delle valide soluzioni per la salvaguardia della natura.
L’impronta ecologica umana è insostenibile per i ritmi naturali del nostro pianeta, tanto che avremmo bisogno almeno di due pianeti per continuare a consumare al ritmo attuale, cosa che evidentemente non è possibile.
Abitudini alimentari più consapevoli e riciclo dei rifiuti sono ormai delle priorità per salvare la Terra dal definitivo degrado: meno rifiuti e meno inquinamento contribuiscono anche a migliorare la nostra salute e ci proteggono da malattie gravi.
Questa strana estate che si divide tra ondate di caldo senza precedenti come quella che stiamo vivendo in questi giorni e improvvisi temporali che assomigliano sempre di più a tempeste tropicali è già un segno chiaro ed inequivocabile che per salvare la Terra il tempo sta per scadere e che dobbiamo smetterla di spremere il pianeta come un limine senza pensare alle conseguenze.