Il bilancio degli Stati Uniti nell’era Trump

Il primo bilancio federale presentato da Donald Trump rispecchia tutto ciò che il magnate di New York aveva promesso durante la campagna elettorale: più fondi a tutto il comparto della difesa, della pubblica sicurezza e delle associazioni dei veterani e meno invece all’ambiente, alla sanità, all’istruzione. La previsione di spesa degli Stati Uniti per quest’anno quindi è tutta incentrata sul cosiddetto hard power, che comprende proprio i settori difesa e sicurezza, mentre penalizza il soft power, che riguarda ambiente, salute, istruzione e anche la diplomazia.

I fondi per i militari non sono mai stati così alti, senza contare gli stanziamenti straordinari per la costruzione del muro al confine con il Messico: un bilancio così tarato sull’hard power è una novità per gli Stati Uniti, che pure hanno sempre speso molto per la difesa. Del resto le spese per quest’anno sono perfettamente conformi alle promosse fatte da Trump in campagna elettorale; lotta al terrorismo internazionale con maggiore impegno e invio di truppe speciali direttamente in prima linea, respingimenti per gli immigrati regolari e bando a tutti  i richiedenti asilo provenienti da sei Paesi islamici, acquisto di nuove armi e una nuova grande campagna di reclutamento per le forze armate.

La politica interna ed estera di Trump si capisce chiaramente dal bilancio presentato oggi: l’ambiente perde moltissimi fondi e saranno circa 3200 i dipendenti dell’Agenzia per l’ambiente licenziati e anche la ricerca, l’istruzione e la sanità perdono parecchi finanziamenti- uno dei capisaldi della politica di Trump è l’abolizione dell’odiata riforma sanitaria voluta da Obama- e la stessa cosa si può dire per il Dipartimento di Stato che rappresenta la diplomazia statunitense ed è uno degli organismi federali più penalizzati. La politica estera di Trump che vuole “mostrare i muscoli” degli Stati Uniti al mondo non poteva non avere bisogno di più fondi per le forze armate ed ecco spiegato il grande aumento di stanziamenti per la difesa.

L’era di Trump è totalmente opposta a quella di Obama: diplomazia, sanità e ambiente erano i capisaldi della precedente amministrazione, mentre Trump mette al primo posto sicurezza, difesa e crede che i nemici possano essere scoraggiati solo facendo vedere loro che gli Stati Uniti in caso di attacco sono pronti a respingerlo con nuove e potenti armi.

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