Negli ultimi giorni ha fatto scalpore la notizia che milioni di account dei social network, soprattutto su Facebook, sono stati intercettati e spiati e che i dati personali degli utenti sono finiti nelle mani di una società di consulenza anglo. americana che li ha poi usati per vari scopi.
La società Cambridge Analytica avrebbe spiato milioni di account con il benestare degli stessi vertici dei social più amati ed usati con lo scopo di influenzare eventi importanti come le elezioni statunitensi del 2016 e la campagna elettorale in vari Paesi. Il fondatore di Facebook ha chiesto pubblicamente scusa agli utenti ed ha ammesso le sue colpe di mancata vigilanza ma davvero da adesso in avanti i nostri dati personali saranno al sicuro? Chi ci può dare la certezza che la nostra privacy in rete è davvero tutelata e protetta dai procacciatori di dati a fini commerciali ed elettorali?
La stragrande maggioranza dei social usa i dati degli utenti come merce di scambio a fini pubblicitari e molto spesso la pubblicità risulta molesta ed inadeguata. La sensazione di essere trattati come merce si sta facendo strada in molti utenti che stano perdendo la fiducia in chi dovrebbe mantenere al sicuro i dati personali e le chat private.
E voi, lettrici e lettori di questo blog, vi fidate ancora quando postate sui social o siete diventati più sospettosi?
Fatemi sapere nei commenti.