Le storie di torbidi delitti e crimini efferati hanno sempre avuto un loro fascino perverso che attira la mente umana. Leggiamo articoli, libri gialli, seguiamo film e serie tv a tema crimine e soprattutto ci interessiamo alle storie di cronaca recenti e meno recenti proposte da quotidiani e telegiornali.
Dal delitto di Cogne ad Avetrana, i crimini muovono nella nostre psiche quel senso del perverso e del proibito che le buone maniere e l’educazione ci insegnano a tenere nascosto e a non fare emergere mai, a lasciare nel fondo della psiche insieme ai pensieri più bui. Il crimine attrae e molto, troppo spesso, si trasforma in quella curiosità morbosa che alla fine intralcia le indagini vere e mette in secondo piano il giusto e doveroso rispetto per le vittime.
La troppa curiosità, il troppo interesse mediatico, rendono il crimine quasi affascinante, fanno dimenticare che comunque i fatti accaduti sono frutto di menti cattive e contorte che non hanno avuto nessun rispetto per la vita di un’altra persona che si trovava in condizioni di inferiorità fisica e psicologica. L’attenzione mediatica intorno ai casi di cronaca particolarmente cruenti è altissima ma nella stragrande maggioranza delle volte serve solo a fare audience e non ad aiutare chi conduce le indagini ad appurare la verità.
I processi fatti non nelle aule di un tribunale ma sui social o nei salotti televisivi rendono un crimine efferato quasi come un gioco di ruolo, tralasciando il fatto che la giustizia vera non è fatta di like e di condivisioni o dalla quantità di share di un programma tv. La verità su cosa è successo davvero, come sono andate le cose, la distinzione tra colpevoli e innocenti è ben altro che un post su un social o un dibattito in tv.
I processi mediatici non servono per cercare la verità, solo per alimentare la curiosità morbosa di un pubblico che vede tutto come un film, non si rende conto che si parla di realtà e non di finzione cinematografica con persone vere che hanno bisogno di giustizia vera.
Il crimine, insieme al sesso, è una delle cose che in Italia, ma anche all’estero, vende di più. Ma non si riesce a comprendere, o a scindere le due cose, che queste persone, vittime e carnefici, hanno bisogno di giustizia e di punizioni.
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Stranamente, i fatti di cronaca mi prendono poco ma vado pazza per il crimine nei romanzi e nella storia.
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Hai colto nel segno, perché adoro i libri gialli. Piacciono anche a te?
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Si i gialli piacciono molto anche a me.
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Allora leggi questo, è di una bellezza indimenticabile: https://wwayne.wordpress.com/2020/10/03/amore-a-scoppio-ritardato/. Grazie per la risposta! 🙂
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