Dopo la scoperta che un attacco hacker ha violato circa 500000 account del motore di ricerca Yahoo, è inevitabile porsi la domanda se la nostra privacy su Internet sia garantita e se ci sia qualcuno a cui possiamo rivolgerci in caso di gravi violazioni. L’attacco agli account di Yahoo ha portato alla luce migliaia di dati sensibili tra cui mail molto personali, dati bancari, informazioni riservate a addirittura la scannerizzazione del passaporto della First Lady degli Stati Uniti Michelle Obama.
Forse dietro all’attacco c’è un governo straniero, non si sa niente perché i vertici del motore di ricerca non fanno trapelare nessuna notizia, ma è molto grave il fatto che un hacker possa violare senza lasciare traccia migliaia di account riservati e postare tutto in rete senza incappare in nessun tipo di controllo. In questo blog ho già parlato di sicurezza informatica e di come sia facile introdursi nell’account di uno sconosciuto per rubare informazioni molto personali e dati sensibili, era il 15 aprile, e in questi mesi la nostra privacy su Internet è stata sempre più minacciata ed è anche stato più volte dimostrato che foto, documenti e video una volta postati sul web sono alla portata di chiunque.
Andrebbero al più presto adottati nuovi e più efficaci metodi per la tutela della privacy online perché i nostri dati personali nelle mani sbagliate possono trasformarsi in vere e proprie armi, e allo stesso tempo ci vorrebbe una maggiore consapevolezza da parte degli utenti del web perché una volta che i propri dati, documenti, foto e video sono in rete è quasi impossibile tornare indietro: basta pensare ai tanti casi di persone che hanno deciso di togliersi la vita per un proprio video postato sui social network e finito in mano ai malintenzionati.