Gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di scambi di battute al veleno e azioni dimostrative da parte di Stati Uniti e Russia, e il naufragio della fragile tregua in Siria e la decisione di Mosca di rompere ogni relazione con Washington ha alimentato ancora di più la tensione.
Ai confini tra territorio dell’Alleanza Atlantica e Russia, nell’Europa dell’est pare che le due superpotenze stiano facendo a gara a mostrare i muscoli e lo dimostra il fatto che la NATO nei mesi scorsi ha condotto proprio ai confini con la Russia alcune imponenti esercitazioni militari a cui hanno partecipato migliaia di soldati e la Russia pochi giorni fa ha schierato alcune potenti batterie missilistiche proprio a ridosso dei confini NATO.
I rapporti tra Stati Uniti e Russia, già ai minimi termini dopo l’invasione russa della Crimea e dell’Ucraina orientale due anni fa, con la guerra in Siria e i vari tentativi di accordo miseramente falliti sono arrivati quasi al punto di rottura e non sarà facile recuperare quel dialogo che è indispensabile per mettere fine ad un conflitto che si trascina da cinque anni con la situazione caotica che ha favorito i miliziani islamisti dell’ISIS e signori della guerra e trafficanti senza scrupoli. La questione del futuro assetto politico ed istituzionale della Siria e del dittatore Assad sono state le cause scatenanti di quei diverbi che ancora oggi impediscono un piano di pace serio per il tormentato Paese mediorientale.
Nonostante il Ministro degli Esteri russo e il Segretario di Stato degli Stati Uniti cerchino di conciliare le loro posizioni, le divergenze stanno diventando sempre più incolmabili e solo con un dialogo serio e onesto i colloqui per la pace in Siria potranno ripartire e dare una speranza a tutti i cittadini siriani che vivono con la minaccia costante delle bombe e degli attentati. John Kerry ha convocato a Losanna una conferenza per tentare ancora una volta un cessate il fuoco almeno per la città di Aleppo, in modo da permettere l’evacuazione dei civili.