Il ragazzo nella foto si chiamava Anas Al- Basha e lavorava come operatore volontario ad Aleppo per cercare di restituire il sorriso ai tanti bambini e ragazzi a cui la guerra ha tolto tutto: la casa, i giochi, le speranze per il futuro, i sogni e spesso anche i genitori.
Anas aveva da poco fondato una ONG, Space for Hope, che gestisce 12 scuole e 4 centri di sostegno psicologico e sociale per circa 365 bambini rimasti orfani di uno o entrambi i genitori che trovano nelle case famiglia un posto sicuro in cui continuare a giocare e studiare per costruire il futuro della Siria quando la guerra sarà finita. I bambini e i ragazzi ospiti dei collegi e dei centri di aggregazione di Space for Hope possono stare insieme e superare i traumi e gli orrori subiti grazie al sostegno di psicologi ed educatori altamente specializzati; inoltre sono al riparo da sfruttamento e pedofilia.
Ora che il giovane Anas, sposato da soli due mesi, è stato strappato alla vita da una bomba per quelli che lui considerava come suoi figli non c’è neanche più la possibilità di giocare e di sorridere: il buffo travestimento da clown che il giovane volontario usava per regalare ai suoi bambini un po’ di felicità nonostante i combattimenti incessanti è stato macchiato dal sangue, dalla polvere e dalle granate e i piccoli momenti di gioia a cui era legato se ne sono andati per sempre.
Ai bambini e ai ragazzi di Aleppo la guerra ha ormai tolto tutto, anche quei pochi minuti di svago in cui potevano tornare ad essere come tutti i loro coetanei nel mondo, liberi e spensierati, in grado di sognare un futuro migliore anche per la loro terra martoriata. Con Anas di è spento anche quel poco di calore umano che ancora esisteva in Siria, e per i piccoli la vita, se è possibile, è diventata ancora più dura e piena di incognite.