Adesso che in Afghanistan è scoppiato il caos e i talebani hanno ripreso il potere ecco che ci accorgiamo delle donne e delle loro sofferenze.
Va benissimo in questo momento fare degli appelli per salvaguardare e portare in salvo più donne che possiamo prima che l’Afghanistan ritorni un Paese buio e oscurantista, prima che le donne vengano annullate sotto il burqua e cancellate dalla vita sociale, e già ci sono i primi casi di spose bambine rapite e costrette a gravidanze precoci senza nessun aiuto. Ma le donne, e non solo le afghane ma tutte le donne, c’erano anche prima che succedesse tutto questo e nessuno se ne ricordava.
Donne abusate e abbandonate, costrette a subire violenze e soprusi, senza nessuna libertà e nessun diritto ci sono sempre state e purtroppo ce ne saranno ancora se non cominciamo a tenere i riflettori accesi sulla condizione femminile in tutto il mondo. Donne che soffrono e cercano di liberarsi da un matrimonio o da una convivenza che le sta schiacciando, donne che vogliono solo i loro diritti per fare una vita normale.
Adesso vediamo le donne afghane che scappano e cercano di mettersi al riparo per la paura dei talebani (le scene delle migliaia e migliaia di persone che si sono letteralmente attaccate agli aerei in partenza ed erano in maggioranza donne fanno riflettere) ma la vita delle donne non è mai stata facile.
Dobbiamo proprio aspettare che scoppi una guerra per ricordarci delle donne? Non riusciamo, tranne in rari casi, che ci sono donne esasperate che fanno tutti i giorni una vita d’inferno, magari a pochi metri da noi?
La condizione femminile è sotto i nostri occhi, ricordiamocene sempre.